Stavo manipolando un pezzo di argilla ai fini di un restauro, quando un impulso vibrante e atavico si è manifestato
Sono nata a Faenza, storica città d’arte della ceramica, dove sin da bambina ho frequentato botteghe e laboratori di artisti e ceramisti.
Studi successivi mi hanno portata poi ad approfondire il campo del restauro di manufatti ceramici, lignei, dorature e cartapesta.
Attualmente il mio fare è composto da due emisferi uniti indissolubilmente da una linea equatoriale fatta di curiosità e ricerca.
Nel primo emisfero “creo”, muovendomi fra scultura, installazione e illustrazione su ceramica.
Durante la modellazione della creta, utilizzando reti di recupero, parte di rilievo del mio lavoro avviene texturizzando le superfici che risultano così impresse da segni indelebili, come l’uomo fa da millenni sul nostro pianeta.
Ricorrenti sono le inserzioni di umani stilizzati spettatori o protagonisti delle mie opere.
Caratteristiche sono le “ciotole ambiente”, pezzi unici che evocano paesaggi, skyline o intime stanze, su cui, come in bilico sul mondo circostante, si affacciano figure leggere di umani.
L’utilizzo di sottili fili di rame, materiale caldo e duttile, per creare piccoli fiori che simulano una natura delicata e quindi da preservare con cura, è un altro elemento presente nelle mie creazioni.
Nel secondo emisfero “restituisco”, dedicandomi al restauro di oggetti d’arte antichi e contemporanei, attraverso varie tipologie di intervento: restauro conservativo, restauro antiquariale e kintsugy .
I was born in Faenza, the city that is world-renewed for its ceramics, and since I was a child, I was visiting artists’ s and ceramists’ workshops and shops.
Later on, my studies brought me closer to the world of restoration of both ceramic and wooden artifacts and to the field of gilding and papier mache.
What I currently do can be compared to a world formed by two hemispheres that are kept together by an imaginary equator made of curiosity and research. One of the hemispheres represents my creative part, while the other one is related to restoration.
As far as the creative part of my job is concerned, I act between ceramic sculptures, installations and illustrated pottery. I usually use some wire meshes’ leftovers in my clay sculptures, so that the surfaces show these indelible marks. These should remind what the mankind is leaving into the planet. Moreover, stylized humans are recurrent protagonists- sometimes only spectators – of my pottery.
My ‘’landscape’’ bowls are another peculiarity of my handmade pottery. These unique pieces show beautiful landscapes, infinite skylines or intimate rooms on which the stylized humas are silently looking out.
Another remarkable element on my pottery is the use of copper wires to be used to create small gentle flowers. These represents the delicate beaty of nature we should all try to carefully preserve.
Coming finally to the second part of my hemispheres – the part related to restoration – I work on both ancient and modern pieces of art, using different techniques: conservative restoration, antique restoration or Kintsugi, the Japanese art of putting broken pottery pieces back together with gold.